Avevo paura dei virus e dei batteri sin da piccola; non mi piaceva la vicinanza del pubblico nei locali chiusi. Mi misi in un angolo ad aspettare il mio turno. Avrei fatto notte a quel ritmo.
Come era mia abitudine, mi misi ad osservare gli astanti.
Quasi tutti erano pensionati; tranne una giovane mamma visibilmente stressata, che cercava di tranquillizzare i suoi due bambini imbronciati e contrariati; una ragazza sfavillante di fresca chirurgia plastica; un signore elegante e distinto, che leggeva un libro. Pochi seduti, molti in piedi, inclusa me.
I più ciarlieri erano gli anziani; ed era mia convinzione che spesso andassero dal medico anche per avere un interlocutore con cui lamentarsi del governo e degli acciacchi.
Il ritmo di entrata dei pazienti era paurosamente lento. Eppure conoscevo bene i tempi veloci di visita che caratterizzavano il mio medico. Lo avevano scelto i miei quand'ero ragazzina, e più per pigrizia mentale che altro, lo tenni come medico anche per me, quando andai a vivere da sola.
Finalmente si liberò un posto a sedere. Mi accomodai vicino al signore assorto nella sua lettura. Cercai una rivista, ma rimasi disgustata alla vista di pagine stracciate e unte da chissà quali mani infette. Notai che invece il libro del distinto signore era in perfetto stato. "Bravo - pensai - l'hai portato da casa".
Probabilmente quel pensiero mi fece sorridere, perché l'uomo in questione mi sorrise a sua volta alzando gli occhi dalle pagine. Ora che lo vedevo meglio, mi pareva di conoscerlo. Non ebbi tempo di pensarci troppo perché egli mi prevenne.
"Buonasera", mi guardò senza lo stupore dello sconosciuto.
"Buonasera", risposi.
"Come va ?"
La domanda lasciava intendere che egli mi conoscesse veramente. E mentre rispondevo che andava tutto bene, nonostante mi trovassi in uno studio medico, feci una veloce rassegna mentale delle mie conoscenze. Ma certo. Ecco chi era.
"Se non ricorda il mio nome, mi presento nuovamente - disse tendendomi la mano - Marcello Conti"
"Sì, lo so. Mi ricordo bene".
E sorrisi.
(continua)
Daniela Lucia Monteforte
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