25 gennaio 2016

intervista al dottor ROBERTO SANTI


        LA TERAPIA DEL TEATRO


Oggi sono a Sestri Levante (GE) per intervistare il dottor Roberto Santi, medico di chiara fama, pittore, poeta ed autore di testi teatrali.  Ne leggerete la biografia nella seconda parte dell'intervista.
                           

il dottor Roberto Santi



Come è arrivato al teatro?
Credo che tutto abbia avuto inizio da mio nonno, musicista e appassionato d'opera lirica; e da mio padre, non udente, con cui dovevo esprimermi quotidianamente con una certa enfasi gestuale ed espressiva.
Praticamente una passione che mi sono trovato addosso. Ho sviluppato filtri mentali che mi aiutano a decodificare lo "spirito teatrale" che riveste gli atteggiamenti di chi mi sta attorno.
Vedo il mondo popolato di gente che indossa una maschera, generalmente senza averne la consapevolezza; persone che hanno perso di vista l'autore o gli autori che hanno scritto le parti per loro.
Vado spesso a teatro da spettatore perché è il genere di spettacolo che prediligo e lo ritengo importante.
Importante tanto da essere anche terapeutico?
L' arte-terapia viene utilizzata prevalentemente per la cura dei disturbi ansiosi, depressivi e di origine psicosomatica, naturalmente affiancata da cure psicoterapiche. La terapia del teatro è inoltre indicata per soggetti con disabilità mentale, i quali possono trovare una propria dimensione di autodeterminazione.
Vorrei citare a proposito questo riassunto della FIA (Federazione Italiana Arteterapeuti): "L'Arte-Terapia è un'attività effettuata col corpo e con la mente che rappresenta sia una forma di educazione alla sensibilità e alla percezione, sia una tecnica con valenza psicoterapeutica. L'arte-terapia agisce sugli schemi che ognuno ha elaborato a livello mentale nell'arco della propria vita, schemi condizionati da traumi psichici e da situazioni emotivamente significative. Essa rende più fluide e coscienti le emozioni attraverso l'utilizzo di varie tecniche, considerate un veicolo elettivo nei livelli dell'esperienza sensoriale, corporea, emotiva, immaginativa, cognitiva e verbale. In tal senso questa attività agisce sulla relazione tra parti fisiche ed emozioni, in definitiva tra corpo e mente".
Già Aristotele aveva intuito un effetto psicologico del teatro. Nella sua Poetica il filosofo aveva intuito che il teatro aveva l'effetto di purificazione dell'animo dello spettatore che assiste alla rappresentazione.
La teatro-terapia insomma opera sulle molte sfaccettature che ci compongono come individui, sulle parti di noi che conosciamo o che non vogliamo riconoscere, per disparati motivi: adattamento sociale, paura del cambiamento o della scoperta di parti inconsce che potrebbero non piacerci.Tutto ciò lo facciamo mediato dalla rappresentazione teatrale.
Quando la sua vita di autore teatrale si è  fusa con quella di medico, si è tradotta in un'esperienza positiva. Quale è stata la scintilla?
Nel 1992 ho fondato con alcuni colleghi della  Usl, la compagnia teatrale Megauslshow, e poiché non trovavamo copioni adatti al progetto, ne scrissi uno io.
Dopo circa un mese, rubando tempo agli affetti ed al sonno, avevo scritto "La Commedia Sanitaria", che andò in scena di lì a sei mesi. Ricordo che riempimmo per tre sere il Teatro Cantero di Chiavari, dove quasi tremila persone  assistettero a quello spettacolo:  una quarantina di dipendenti sanitari, che in una commedia musicale prendevano in giro se stessi.
Da allora ho scritto una dozzina di commedie, alcune delle quali sono state portate in scena, ed altre sono nel cassetto in attesa di una compagnia che dia loro vita.     (continua)

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