31 dicembre 2015

auguri di buon anno!

   Grazie ai miei numerosi amici lettori ITALIANI, AMERICANI, IRLANDESI, TEDESCHI, POLACCHI, INGLESI ed UCRAINI.
A tutti voi BUON 2016!
Happy New Year!
Frohes Neues Jahr!
Szczesliwego Nowego Roku!
Dobre Rokom!

30 dicembre 2015

CHI E' SODDISFATTO DEL PROPRIO MEDICO?


   Spesso silenziosi nella sala d'aspetto gremita di anziani, cerchiamo di ricordare tutto quello che dovremo riferire al nostro medico: disturbi, timori, dubbi, terapie in corso. E questo capita anche quando la nostra salute non ci tiene sotto scacco.
   Ci guardiamo intorno chiedendoci perché nel giorno e nell'ora in cui possiamo recarci in ambulatorio, tutto il mondo abbia avuto la stessa idea. Pazienza. Vorrà dire che ci troviamo nel periodo dell'anno in cui i virus vanno a nozze. Non vado quasi mai dal medico, delego o telefono per ottenere impegnative per esami o ricette di farmaci che ritengo opportuni. Ma quando siedo in mezzo ai pazienti non posso fare a meno di osservare.
Le riviste sono vecchie di anni, spiegazzate da dita distratte e ricettacolo di ogni forma di vita ostile; mai sostituite (ho tanti giornali a casa, quasi quasi li porto qui): non mi azzardo ad avvicinarle. Meglio leggere le targhette e gli avvisi sui muri spogli: si accetta  un informatore sanitario ogni tre pazienti: Mi guardo intorno. Accidenti, due uomini con valigetta. Sarà una lunga attesa.
   Poi musi lunghi. Non tutti. Qualche pensionato chiacchiera con il vicino di acciacchi, ticket e pensioni. I più restii a dialogare sono quelli che, isolati dal mondo e dalle sofferenze altrui, vivono virtualmente in qualche gioco o chat. Altri sono rocche inespugnabili. Ma io sono ben disposta. Parlo del tempo. Dei malanni di stagione. Inaspettatamente trovo un ottimo pubblico anche per azzardare temi più impegnativi (succede raramente). La simpatia che si celava nel silenzio emerge, e quando tocca a me quasi mi spiace salutare i miei due o tre nuovi amici. 
   Spesso sono io a chiedere al mio medico "come va?", mentre lui immancabilmente, anche nei peggiori momenti della mia vita, mi ha sempre apostrofato con un sorridente "ti vedo bene!"
Non una palpata, niente stetoscopio, l'abbassalingua un ricordo d'infanzia. Gli suggerisco di misurarmi la pressione e vengo soddisfatta.
Diversamente dalla sala d'aspetto , le pareti dell'ambulatorio non sono spoglie ed impersonali, ma si rivelano in un tripudio di foto. Immagini che raffigurano un noto calciatore (il suo idolo) ed istantanee di spericolate azioni calcistiche del mio medico. Lo so che è la sua passione. La vera credo. Partecipa instancabilmente a tornei. Li vince. E' felice in quelle immagini. Ma se hai la febbre ed hai bisogno di una visita e gli telefoni febbricitante, ti dice velocemente ciò che devi assumere; se vuoi una diagnosi ti manda dal suo amico specialista "tanto in gamba"; se non migliori aumenta le dosi.

   Sono stata molto male ed ho scelto un'altra via: quella che mi ha fatto guarire. 
Non è una terapia prescritta dal  medico di famiglia, neanche dal suo amico specialista, men che meno suggerita dalla medicina ufficiale, che mi ha reso schiava dei farmaci. Ma questa è un'altra storia e la racconterò più avanti.









28 dicembre 2015

LA TV CHE NON SODDISFA

   Spero che voi tutti abbiate trascorso festività serene ed appaganti... beh, proprio appaganti sarebbe troppo. Tenendo conto che c'è chi è senza lavoro, chi non l'ha mai avuto e chi ce l'ha, ma  ne è schiavo. Sia ben inteso, schiavo non perché lavora troppo, guadagna molto e non riesce perciò ad uscire dal tunnel consumistico-esistenziale. Parlo di coloro che hanno un lavoro che non gli piace, guadagnano poco, si sentono sfruttati, spersonalizzati ed hanno la sensazione di non arrivare a niente.
Come può un povero cristo così infelice sentirsi appagato a Natale quando è d'obbligo la felicità, il regalo ed i parenti? Ed i suoi figli? Appagati da Babbo Natale o Gesù Bambino, che attendono religiosamente tutto l'anno? Magari riceveranno sì i doni desiderati, ma quanti sacrifici di genitori e nonni?
   Allora, cosa può farci evadere gratuitamente (o quasi!) nei giorni di festa senza uscire (quindi spendere)? La televisione! Ma sì. La tata TV, che ci ha accompagnato in tutti i momenti della nostra vita. Io ho avuto la fortuna di avere genitori che alla mia nascita hanno buttato letteralmente via il televisore, e per diverso tempo si sono preoccupati loro di distrarmi. Però oggi... oggi come si fa a stare senza i programmi del mattino, per informarsi; la soap opera del pranzo, per rilassarsi; il contenitore del pomeriggio, per tutto ciò che è sensazionale nel bene e nel male; poi i telegiornali per aggiornarsi; il film di prima serata, per distrarsi; quello di seconda serata, perché  non riusciamo a prendere sonno; e così via...
Ma la nostra vita vita, quando la viviamo? Siamo sempre coinvolti indirettamente. Mai protagonisti. Eterni spettatori.
A Natale appunto, ho tastato il polso alla società, rendendomi conto della pochezza non solo di contenuto (troppa grazia!), ma della forma, dello stile; constatando il disinvolto disinteresse (ma sì, usiamo questo eufemismo!) dei media nei confronti dei gusti e delle aspettative del pubblico.
   Non amo trascorrere ore davanti allo schermo, ma a Natale tutto cambia; infatti mi è sempre capitato di assistere volentieri alla messa in onda di bellissimi film, commedie teatrali, balletti, cartoni animati, classici natalizi insomma, che la TV (bontà sua!) tira fuori dal cilindro magico (o dall'armadio ammuffito).
   Quest'anno no! Niente. Negazione assoluta del clima natalizio come si è sempre inteso.
Abbiamo assistito al finto buonismo di certi pseudo-film grondanti melassa; mostruosi Babbi Natale o altre creature dall'inquietante ghigno, davanti al quale impallidirebbe anche il Grinch.; capovolgimenti dei valori camuffati da inviti al volemose bene dei salotti vuoti di mente e di spirito, che tanto tendono ad ospitare i paladini degli ultimi (come moda detta).
   Il brutto. L'orrido alberga qui. La TV è morta. Prepariamone il funerale, attendendo di pagare il canone RAI in bolletta. Non solo, ma obbligati a rivolgersi ai canali a pagamento, dove forse qualcosa di ancora fruibile può esserci. Io mai. 
Meglio il silenzio.

26 dicembre 2015

Perché questo blog?

Per scambiare pareri, consigli, ma anche condividere.
Per teorie o domande.
Per chi sta bene e chi sta male.
Per chi è felice e chi non lo è.
Potrei continuare...
Benvenuti anche agli amanti della musica, degli animali e di tutto ciò che è bello e fa bene al fisico ed alla mente.

Auguri a tutti!


Buon Natale!